•      
Scuole Musei in Comune Roma

Scuole Musei in Comune Roma

Offerta didattica per le scuole dei Musei in Comune Roma

Vai al contenuto
  • Home
  • A scuola con noi
    • Insieme nei musei
    • Insieme in città
    • Insieme a distanza
  • Per la tua classe
  • Per la tua formazione
  • Archivio
    • Archivio A.S. 2020/2021
    • Archivio A.S. 2019/2020
    • Archivio A.S. 2018/2019
    • Archivio A.S. 2017/2018
    • Archivio A.S. 2016/2017
    • Archivio A.S. 2015/2016
  • Info e contatti

Segni della Memoria e della Storia: Roma 1943-1944

Dove: Area verde via Raffaele Persichetti (Porta San Paolo, lato ingresso museo)
Sito web: www.sovraintendenzaroma.it
Info e prenotazioni: 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00

Descrizione e svolgimento del percorso

Il piazzale Ostiense è oggi luogo simbolo della memoria dei combattimenti per la liberazione di Roma dall’occupazione nazi-fascista, e ad essa sono dedicati molteplici monumenti e lapidi sul piazzale stesso e nel vicino parco della Resistenza tra viale Aventino, via Marmorata e via Gelsomini. Gli eventi drammatici immediatamente successivi alla proclamazione dell’armistizio dell’8 settembre 1943, che hanno visto protagonisti partigiani, gente del popolo e militari, si sono svolti in questo caso in un’area carica di storia e segnata da importanti emergenze monumentali ad iniziare dalle mura Aureliane – edificate a difesa della città nel III sec. d.C. – , sulle cui strutture hanno trovato collocazione, in momenti diversi, le numerose lapidi che commemorano la Resistenza sottolineando la partecipazione anche delle donne e degli alleati. Le stesse mura portano anche il segno vistoso lasciato dalla guerra a seguito di un bombardamento del 1944 che ha procurato il crollo della porzione lungo l’attuale via Raffaele Persichetti (tra i caduti del 10 settembre del 1943), che congiungeva la Piramide – voluta come sepolcro da Caio Cestio, morto nel 20 d.C. – con una delle porte più importanti della città, la Porta Ostiense, attraverso la quale si raggiungeva, tramite la via omonima, l’antico porto di Ostia. Due monumenti, costituiti da una colonna spezzata e da una stele presso la porta lungo via Persichetti si elevano sul piazzale, mentre una installazione più recente realizzata nel 1995 ricorda le vittime oggetto di persecuzione nei campi di concentramento nazisti. All’epoca degli eventi il piazzale presentava già gli edifici abitativi lungo la via Ostiense, che nei primi decenni del secolo XX, secondo il Piano Regolatore del 1909, costituiva l’asse stradale principale della espansione industriale della città in quest’area esterna alle mura, prossima al Tevere (allora navigabile) e servita dalla linea ferroviaria. Su di esso si affacciava la stazione della linea ferroviaria Roma-Ostia, entrata in servizio nel 1924: l’edificio, realizzato con progetto di Marcello Piacentini in uno stile di aspetto “rurale”, è sopravvissuto ai bombardamenti tedeschi del 1944 che misero fuori uso la linea e distrussero la stazione di Ostia Lido. Accanto la stazione della metropolitana, all’epoca in allestimento, la cui linea sarebbe andata in funzione nel 1955. Oltre le mura, a sinistra di Porta Ostiense è il Cimitero acattolico, che dal XVIII secolo accoglie le spoglie di persone non cattoliche tra le quali importanti poeti inglesi e le ceneri di Antonio Gramsci. La Porta Ostiense conserva al suo interno ancora il vecchio edificio del dazio, e sul lato in direzione di viale Aventino un’interessante edicola sacra del XVI secolo con la figura di S. Pietro. In questa parte, interna all’antico circuito murario, il viale Aventino, risistemato nei primi decenni del ‘900, congiungeva la porta con la zona del Circo Massimo, mentre all’inizio di via Marmorata già tra il 1933 ed il 1935 era stato edificato
il palazzo delle Poste, interessantissimo esempio di architettura razionalista progettato da Adalberto Libera e Mario De Renzi a seguito di un Concorso nazionale bandito dal Ministero delle Poste e Telecomunicazioni nel 1933. Sul suo retro viene sistemata l’area a verde che prenderà poi la denominazione di “Parco della Resistenza dell’8 settembre”, all’interno della quale si trovano il monumento ai Militari caduti nella guerra di liberazione e l’insieme delle piante di rose in memoria delle donne cadute nel corso della Resistenza. Poco distante, sul lato opposto di via Marmorata, su progetto di Vincenzo Fasolo negli anni 1928-1930 fu edificata la caserma dei Vigili del Fuoco, in stile eclettico, testimonianza insieme all’edificio delle Poste della varietà di forme architettoniche realizzate in quegli anni. Lungo tutta via Marmorata, in direzione del Tevere, si costeggia il quartiere Testaccio, racchiuso tra il colle Aventino (sulla destra della via), il Tevere, e le Mura, in un’area pianeggiante destinata dal Piano Regolatore del 1873 ad edifici industriali (il Mattatoio) e abitazioni per operai. Percorrendo il Lungotevere Aventino realizzato negli Anni ’20 del Novecento, si raggiunge piazza Bocca della Verità, risultato di un esteso sventramento di epoca fascista per isolare i templi antichi di Portuno e di Ercole Vincitore. Lungo l’attuale via Luigi Petroselli si evidenziano invece i grandi edifici per Uffici del Governatorato e per l’Anagrafe, realizzati negli Anni ’30 in sostituzione di un tessuto urbano dalla cui completa distruzione si è salvata quasi unicamente la Casa dei Crescenzi, importante ed eccezionale testimonianza di residenza abitativa medioevale (XII – XIII sec.). Segue l’area archeologica del Teatro di Marcello e del Portico d’Ottavia, risultato anch’essa dello sventramento realizzato a partire dal 1926. Il propileo monumentale del Portico d’Ottavia (edificato da Augusto nel 27 -23 a.C. e ricostruito nel 203 d.C.) riutilizzato come atrio della chiesa di S.Angelo (nota dall’ VIII secolo), dal XII secolo fino al XIX ha ospitato il mercato del pesce cittadino, e la via creatasi sin dall’alto medioevo lungo il colonnato dello stesso Portico (attuale via del Portico d’Ottavia), ha costituito per secoli il limite esterno dall’antico Ghetto ebraico di Roma. Quest’ultimo fu istituito da papa Paolo IV nel 1555, in questa area della città in cui già a partire dal XII secolo si era concentrata gran parte della comunità ebraica; delimitato da mura e porte, divenne residenza obbligata per gli ebrei romani. Il consistente addensamento edilizio protrattosi nei secoli con gravi conseguenze di sovraffollamento e degrado – nonostante il Ghetto fosse stato definitivamente aperto da Pio IX nel 1848 – determinarono con l’avvento di Roma Capitale la decisione della sua completa demolizione, avvenuta nel 1888. Sulla sua area sono sorti quattro grandi isolati, uno dei quali occupato dalla Sinagoga Maggiore edificata su progetto di O. Armanni e V. Costa negli anni 1899-1904. Successivamente, la promulgazione delle leggi razziali
e, quindi, gli eventi bellici e l’occupazione tedesca hanno reso l’area del ghetto testimone dei più tragici atti di violenza e deportazione nei confronti degli ebrei romani; ne restano testimonianze in alcune lapidi che ricordano in particolare il rastrellamento del 16 ottobre del 1943, poste sulla Casina dei Vallati (edificio del XIII-XIV secolo con aggiunte cinquecentesche, recuperato nel corso delle demolizioni di epoca fascista), l’intitolazione della piazza di fronte ai propilei del Portico d’Ottavia, la lapide a memoria dello sterminio nei campi di concentramento della famiglia di Settimio Calò e in via del Tempio, il ricordo degli allievi delle scuole ebraiche che subirono il medesimo destino. La memoria del rastrellamento e della deportazione degli ebrei romani si concretizza soprattutto grazie alla collocazione, nei luoghi ove questi hanno vissuto, delle pietre d’inciampo, progetto nato a Colonia nel 1995, voluto dall’artista tedesco Gunter Demnig. Grazie a questo progetto a Roma, a partire dal 2010, sono state posizionate in tutta la città, ma soprattutto nelle strade del Ghetto, 206 pietre d’inciampo (Stolpersteine) in memoria di deportati razziali e politici. L’itinerario quindi proseguirà lungo le strade del Ghetto soffermandosi davanti ad alcune di queste pietre e narrando le storie delle persone cui sono dedicate.

Durata: 180 minuti

Finalità didattiche

Il percorso si svolge attraverso luoghi e spazi della città rimasti sostanzialmente immutati rispetto al periodo storico preso in esame. L’obiettivo è quello di raccontare, servendosi di testimonianze epigrafiche, elementi monumentali, osservazioni del paesaggio urbano e interventi artistici contemporanei, in un momento cruciale della storia della città e della storia del XX secolo. Partendo dall’analisi dei segni della memoria presenti nel percorso si potrà approfondire la conoscenza e stimolare la riflessione sul particolare momento storico. La trattazione dei singoli avvenimenti accaduti tra l’8 settembre ’43 e i primi mesi del ‘44 sarà basata sulla restituzione di un palinsesto di testimonianze storiche, memorie, testimonianze orali e permetterà di comprendere articolazioni diverse del ricordo e del
suo manifestarsi come “segno” nella città: dalla celebrazione di eventi e persone attraverso le memorie di Porta San Paolo, in cui il ricordo è affidato alla consolidata tradizione epigrafica, ai segni “minimi” dei “monumenti per difetto”- così come sono state definite le pietre di inciampo – che metaforicamente intralciano il cammino di chi è distratto, obbligandolo a osservare un “ricordo” non retorico né celebrativo, che ribalta il senso della tradizione monumentale.

Questo articolo è stato pubblicato in 2018 il 25 Settembre 2018 da redazione.

Navigazione articolo

← Trasformazione e sviluppo della città contemporanea: l’EUR Roma pagana e Roma cristiana I. La regina delle strade si trasforma nella via dei martiri →

Scegli attività didattica

loader
Wordpress Meta Data and Taxonomies Filter
 

DESTINATARI ▲

ATTIVITÀ ▲

TIPOLOGIA ▼

MUSEI ▼

TEMATICHE ▼


FACEBOOK

Musei in Comune Roma

7 ore fa

Musei in Comune Roma
Gli affreschi dipinti da Andrea Sacchi per la loggia del Palazzo di Ripetta del Cardinale Francesco Maria del Monte sono stati considerati perduti fino al 2011. Questo ciclo di pitture murali è invece ancora conservato in un appartamento privato all’interno del Palazzo San Martino Valperga di Roma, la cui costruzione assorbì, nel 1871, alcuni resti del precedente palazzo cardinalizio, tra cui la loggia.Martedì 31 maggio Giovan Battista Fidanza racconterà la loggia affrescata del Palazzo di Ripetta in un incontro in presenza al Museo di Roma e online nell'ambito di #RomaRacconta, gli appuntamenti della Sovrintendenza Capitolina dedicati a docenti e studenti universitari.Prenotazione obbligatoria allo 06068, info: bit.ly/38tSCdG ... Vedi +Vedi -

foto

View on Facebook
· Share

Share on Facebook Share on Twitter Share on Linked In Share by Email

Musei in Comune Roma

10 ore fa

Musei in Comune Roma
Scattata nel 1950, “Le Baiser De L'Hôtel De Ville” è senza dubbio uno dei capolavori di Robert Doisneau. Un’immagine che cattura un momento di felicità quotidiana fra la gente comune e lo rende eterno. Questa e altre 130 iconiche fotografie di Doisneau saranno in mostra al Museo dell'Ara Pacis da domani sabato 28 maggio e fino al 3 settembre 2022. Non perdetela!Per informazioni e biglietti: bit.ly/doisneauroma#doisneauroma ... Vedi +Vedi -

foto

View on Facebook
· Share

Share on Facebook Share on Twitter Share on Linked In Share by Email

Musei in Comune Roma

1 giorno fa

Musei in Comune Roma
In occasione della mostra “FRANCESCO MESSINA Novecento contemporaneo” al Casino dei Principi, vi aspettano quattro appuntamenti con le curatrici per approfondire la vitale e stimolante attualità del lavoro dello scultore e il senso profondo dell’attività di valorizzazione che lo Studio Museo Francesco Messina ha condotto a partire dal 2014Scopri il programma completo di @FRANCESCO MESSINA - Visite guidate con le curatrici: bit.ly/FrancescoMessinaMusei di Villa Torlonia ... Vedi +Vedi -

foto

View on Facebook
· Share

Share on Facebook Share on Twitter Share on Linked In Share by Email

Twitter

museiincomuneMusei in Comune Roma@museiincomune·
9h

Scattata nel 1950, “Le Baiser De L'Hôtel De Ville” è senza dubbio uno dei capolavori di #RobertDoisneau. Questa e altre 130 iconiche fotografie di Doisneau saranno in mostra al Museo dell'#AraPacis dal domani #28maggio e fino al 3 settembre. Non perdetela! http://bit.ly/doisneauroma

museiincomuneMusei in Comune Roma@museiincomune·
9h

Apre oggi al Museo di Roma in Trastevere la mostra #ArcticTales che propone due reportage fotografici di #ValentinaTamborra sull’Artico realizzati tra il 2018 e il 2019. Per informazioni e biglietti: http://bit.ly/ArticTales
Ingresso gratuito con la #MICRomaCard

4
museiincomuneMusei in Comune Roma@museiincomune·
26 Mag

Sarà il #5giugno la prossima domenica ad entrata gratuita nei musei civici per tutti i visitatori, residenti e non residenti a @Roma. Visita libera alle collezioni permanenti, alle mostre in corso* e nei siti archeologici della città. Info https://www.museiincomuneroma.it/it/notizie/domenica-5-giugno-2022-ingresso-gratuito-nel-sistema-musei-di-roma-capitale #domenicaalmuseo

Vedi altri...

Instagram

Scattata nel 1950, “#LeBaiser De L'Hôtel De Ville” è senza dubbio uno dei capolavori di #RobertDoisneau. Un’immagine che cattura un momento di felicità quotidiana fra la gente comune e lo rende eterno. Questa e altre 130 iconiche fotografie di #Doisneau saranno in mostra al Museo dell'#AraPacis da domani sabato 28 maggio e fino al 3 settembre 2022. Non perdetela!

Link in bio per informazioni e biglietti.
#doisneauroma
«In realtà, la mia vera passione è la pesca; la #fotografia è solo un hobby,» così amava raccontare #RobertDoisneau.
Al Museo dell'#AraPacis dal 28 maggio al 4 settembre 2022 una mostra documenta il “passatempo” di uno dei più grandi fotografi del Novecento.

Link in bio per informazioni e biglietti.
#doisneauroma
È tempo di partecipare all’infinito spettacolo dell’universo!
Al #PlanetariodiRoma concedetevi una visita guidata nello spazio e nel tempo, attraverso gli scenari mitici delle costellazioni, per ammirare la Terra da lontano, sorvolare pianeti, nebulose e galassie, fino a rivivere tappe cruciali dell’esplorazione spaziale e dell’astronomia più recente. Accompagnati dalla narrazione dal vivo degli astronomi, lasciate andare lo sguardo oltre ogni limite alla scoperta dell’eterno rapporto di Roma con le stelle.
Info nel link in BIO
Nella seconda metà del ‘700, una crescente clientela di viaggiatori, per lo più giovani aristocratici europei, si appassiona ai lunghi viaggi nell’Europa continentale. L’irlandese #JohnStaples tra il 1772 e il 1773 visita Firenze, Capua, Napoli e, come ultima fondamentale tappa, #Roma. Fu proprio durante il soggiorno romano che #PompeoGirolamoBatoni (1708-1787) realizzò questo suo celebre Ritratto, oggi conservato nel #MuseoDiRoma a #PalazzoBraschi. Oggi con #LArteNelDettaglio vi facciamo scoprire alcuni suoi dettagli curiosi e meno noti. Li conoscevate?
Nuovo appuntamento con il racconto delle opere e degli artisti che popolano la mostra 𝗜𝗹 𝘃𝗶𝗱𝗲𝗼 𝗿𝗲𝗻𝗱𝗲 𝗳𝗲𝗹𝗶𝗰𝗶, la grande esposizione dislocata in due sedi (alla Galleria d'Arte Moderna di Roma Capitale e Palazzo delle Esposizioni) dedicata alla videoarte in Italia. Oggi vi presentiamo 𝑰𝒍 𝒕𝒆𝒍𝒆𝒗𝒊𝒔𝒐𝒓𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒑𝒊𝒂𝒏𝒈𝒆 di 𝐅𝐚𝐛𝐢𝐨 𝐌𝐚𝐮𝐫𝐢, video monocanale del 1972.
𝑰𝒍 𝒕𝒆𝒍𝒆𝒗𝒊𝒔𝒐𝒓𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒑𝒊𝒂𝒏𝒈𝒆 è una performance andata in onda durante la trasmissione televisiva Happening (1972). L’artista compare sullo schermo con alle spalle la scritta “The End”, finché in sottofondo emerge il suono di un pianto e sullo schermo appaiono le parole “Il televisore che piange”. Durante la trasmissione molti utenti telefonarono alla RAI chiedendo il motivo di quello che apparve come un curioso e prolungato guasto: “qualcuno piangeva nel vuoto dello schermo”.
Fabio Mauri (Roma, 1926 – 2009) nel 1942 fonda con Pier Paolo Pasolini la rivista “Il Setaccio”. È presente alla Biennale di Venezia nel 1954 e l’anno seguente è a Roma con la sua prima personale alla Galleria Aureliana. Inizia a realizzare i suoi primi monocromi dal titolo Schermi nel 1957. Negli anni Settanta, dedica la sua ricerca artistica alla performance, i cui temi principali sono le riflessioni sull’identità europea e la Seconda Guerra Mondiale, producendo nel 1971 opere come Che cosa è il fascismo ed Ebrea. Di Mauri si ricorda anche la realizzazione della sua serie Proiezioni, film proiettati su oggetti e corpi iniziata nel 1975 con Oscuramento. Al 2009 risale l’ultima opera dal titolo Sfera (dalla serie delle Proiezioni). In quello stesso anno, è nominato Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana dal Presidente Giorgio Napolitano.
#ilvideorendefelici #VideoArteItalia
Tre gli appuntamenti di #aMICI della prossima settimana riservati ai possessori della MIC Card.
Il 24 maggio appuntamento al #MuseodiRoma #PalazzoBraschi per un approfondimento  su come cambia il verde pubblico a Roma tra la fine del Settecento e la Roma moderna; sempre il 24 maggio alla #GAMRoma nuovo appuntamento con le visite guidate alla mostra il Video Rende Felici.
Il 25 maggio si torno al #MuseodiRoma per un percorso che unisce alcune delle opere più rilevanti del Museo di Roma, con soggetti femminili. 
Info nel link in BIO

#aMICi
Dal 28 maggio arriva al Museo dell’#AraPacis l’imperdibile mostra dedicata a uno dei maestri della fotografia: #RobertDoisneau. In esposizione oltre 130 scatti in bianco e nero che raccontano la vita quotidiana e le emozioni degli uomini e delle donne che popolavano Parigi e la sua banlieue tra gli anni Trenta e la fine degli anni Cinquanta.

Link in bio, per informazioni e biglietti.
Catalogo: #SilvanaEditoriale
#doisneauroma
Per tutelare la #biodiversità e l'impollinazione in primavera alla #VilladiMassenzio non si esegue il taglio dell'erba. L'area infatti svolge un ruolo significativo anche sotto il profilo naturalistico perché conserva tipologie ambientali ricche e diversificate. La flora del sito conta quasi 400 specie erbacee, arboree e arbustive, corrispondenti a circa 1/3 della flora spontanea dell'intera città. Tra queste ci sono specie rare come l'Ophys apifera veraparia, un'orchidea il cui nome deriva dalla particolare conformazione del fiore, che ricorda tantissimo una vespa o un'ape, con tanto di antenne e addome rotondo.
Sono piante perenni che crescono in suoli erbosi superficiali non lavorati. Gli ambienti cosiddetti ruderali, come le crepidini della Regina viarum, sono contesti idonei alla sopravvivenza delle orchidee spontanee, alcune delle quali oggetto di specifica tutela in quanto specie protette.

#20maggio #GiornataMondialeDelleApi
Lavori già in corso per la piantumazione di 15 nuove palme della specie #PhoenixDactylifera a #VillaTorlonia. Tra oggi e domani queste magnifiche piante, ognuna di 6 mt di altezza, verranno posizionate di fronte al #CasinoNobile all’ingresso principale della Villa su #ViaNomentana, secondo il disegno storico già realizzato dai Torlonia all’inizio del XX sec. La Dactylifera è meno suscettibile all’aggressione del punteruolo rosso, ed è stata scelta appositamente, per evitare i danni già inflitti dal micidiale insetto parassita alle Phoenix Canariensis.⁣
500 nuove piante di Agapanthus Africanus verranno messe a dimora lungo le bordure dei viali principali d’ingresso alla Villa e lateralmente alle scalinate che conducono al Casino Nobile.⁣
Si restituiscono così verde e bellezza alla Villa e ai suoi frequentatori, rispettando l’immagine storica della stessa.⁣
Dello stesso segno è l’inserimento di una collezione di 114 rose antiche nei vasi che decorano la Tribuna con Fontana, come previsto nel 1840 dal suo ideatore Giovan Battista Caretti.⁣
Gli interventi rientrano negli accordi tra la @sovrintendenzacapitolina ai Beni Culturali, Il Dipartimento Tutela Ambientale di @roma e @zetemaprogettocultura per la cura del verde di Villa Torlonia.
Come ogni anno il 18 maggio si celebra la #GiornataInternazionaleDeiMusei, istituita dall’#ICOM (International Council of Museums) nel 1977.
Per l’edizione di quest’anno la @sovrintendenzacapitolina propone una serie di appuntamenti nei musei e sul territorio che intendono valorizzare e promuovere il patrimonio storico e artistico di @roma, un vero e proprio museo all’aperto.
Link in bio per il programma.

#MuseumDay #MuseumDay2022
🎉 Grande successo per dodicesima edizione de #LaNottedeiMusei! 🎆⁣⁣
In totale, più di 70.000 persone hanno visitato nella notte di sabato 14 maggio e fino alle 2 del mattino gli spazi culturali della città aperti per l’occasione, animati da eventi musicali e artistici dal vivo. Oltre la metà dei partecipanti ha scelto di visitare il Sistema Musei di #Roma Capitale!⁣⁣
Così gli ingressi nei musei principali:⁣⁣
5.300 al #MuseoDiRoma a #PalazzoBraschi⁣⁣
4.600 ai #MuseiCapitolini⁣⁣
3.600 ai #MercatiDiTraiano - Museo dei #ForiImperiali⁣⁣
2.700 alla #CentraleMontemartini⁣⁣
Un successo che è confermato dalla partecipazione sui social e sul web. L’evento Facebook ufficiale de "La Notte dei Musei" ha raggiunto 895.000 persone ottenendo più di 17mila risposte da parte degli utenti. E in centinaia avete raccontato la vostra Notte sui social, utilizzando l’hashtag #NdMroma22.⁣⁣
Nella notte di sabato, il portale dei #MuseiInComune ha registrato 19.500 accessi⁣⁣
Grazie a tutte e a tutti!⁣⁣
Rivivete alcuni momenti della serata con questa gallery.
In tantissimi, di nuovo insieme a ridare vita ai musei anche di notte... ecco alcuni momenti della vostra #nottedeimusei, costellata di arte, cultura e poesia! 

 #NdMRoma22 #Roma #Arte #Cultura

museiincomuneroma