Dove: Porta Pia e Villa Torlonia
Sito web: www.sovraintendenzaroma.it
Info e prenotazioni: 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00
Descrizione e svolgimento del percorso
L’itinerario propone la lettura di una parte di città tra il dentro ed il fuori le mura, caratterizzato da un’immagine fortemente ottocentesca e connotato come luogo simbolico degli eventi, dei fatti e dei personaggi più significativi della storia nazionale. Momento di accoglienza svolto nel cortile interno di Porta Pia
• La Breccia di Porta Pia: l’episodio storico e la sua rappresentazione
Il monumento michelangiolesco e la nuova immagine della porta definita dai lavori ottocenteschi di Virginio Vespignani sotto Pio IX.
• Il significato storico e le interpretazioni storiche e simboliche della Breccia di Porta Pia e dell’ingresso dei Bersaglieri nella città nei due monumenti
La Colonna di marmo con l’Epitaffio celebrativo. Il Monumento al Bersagliere: osservazione del monumento, dei materiali e delle tecniche di realizzazione. L’iconografia del bersagliere e i rilievi storici. Viene esaminato il monumento di Publio Morbiducci (1889-1963), con il suo impianto ancora di tipo ottocentesco, ispirato a tipologie classiche. La scultura in bronzo, alta 4 metri, raffigura il bersagliere scattante all’assalto, ed è posto su un basamento in travertino opera di Italo Mancini. Sui lati maggiori dello stesso basamento si trovano bassorilievi in pietra di Trani che raffigurano personaggi e battaglie combattute dai bersaglieri: Ponte di Goito, Luciano Manara, Porta Pia (a sinistra); Sciara Sciat, Enrico Toti, Riva di Villasanta (a destra).
• La scultura monumentale: rappresentazione storica e committenza pubblica durante il fascismo
L’opera di Morbiducci costituiva negli anni Trenta una realizzazione di facile impatto sul pubblico ed interpretava in modo autentico il carattere “popolare” del bersagliere, rappresentato, come in una stampa popolare, di corsa e all’attacco, con il cappello piumato. L’iniziativa di realizzare un’opera che celebrasse il corpo dei bersaglieri era stata portata avanti dall’associazione nazionale bersaglieri sin dagli anni ’20, ma si concretizza solo dopo la mutata situazione politica nei rapporti tra Stato e Chiesa con la firma dei Patti Lateranensi. Il concorso per la realizzazione del monumento venne bandito nel 1930 ed i risultati furono attentamente vagliati dallo stesso Mussolini, dimostrando la volontà da parte del potere politico di operare scelte precise nel campo del linguaggio figurativo monumentale.
– Spostamento a Villa Torlonia (tramite bus o con mezzi propri) (45 minuti ca. compresa una breve pausa all’arrivo a Villa Torlonia). Introduzione generale e descrizione dell’itinerario
– Le citazioni greco-romane all’ingresso dei Propilei
– Il neorinascimento al Casino dei Principi
– Il neomedievalismo al Villino Medievale
– Accenni di Modernismo e l’introduzione di nuove tecnologie: il ferro e il vetro al Teatro
– La scoperta dell’esotico alla Serra Moresca
– la nascita del liberty: la Casina delle Civette
– un edificio in perfetto stile neoclassico: il Casino Nobile, visita al museo
La villa rispecchia in pieno le tendenze stilistiche dell’architettura dei primi dell’Ottocento a Roma. Sono infatti rappresentate le tendenze neoclassiche, già presenti nella seconda metà del Settecento, poi superate dalle tendenze architettoniche che tendevano al recupero di “stili” di epoche precedenti (in particolare il medioevo come presunta culla delle identità nazionali) caratterizzate dal prefisso “neo” (neoromanico, neogotico ecc.), in concomitanza con il diffondersi della sensibilità romantica e il conseguente interesse per lo storicismo, tendenze definite anche con il termine revivalismo. L’Ottocento è caratterizzato da una sorta di codice: l’eclettismo storicista, dove tutti i gusti possono essere simultaneamente presenti nell’opera complessiva di uno stesso progettista o addirittura nello stesso edificio. Questo almeno fino all’avvento, alla fine del secolo, del movimento Art Nouveau (detto anche Liberty), che fu il primo movimento architettonico non storicista e pertanto moderno (modernismo).
Durata: 180 minuti
Finalità didattica
Attraverso l’osservazione di una serie di evidenze monumentali e di un complesso architettonico e di verde assai articolato, la visita racconta il cambiamento della città e le vicende della storia nazionale in stretta relazione con quanto svolto nei programmi di storia: l’atto conclusivo dell’epopea risorgimentale e della fine del potere temporale del Papa re, il racconto del cambiamento epocale della città divenuta, dopo la presa di Roma del 20 settembre 1870, la capitale del nuovo Stato Italiano, fino al fascismo con la visita alla villa che fu residenza di Mussolini. La trasformazione della città e del suo suburbio è chiaramente leggibile a partire dall’isolamento e monumentalizzazione della porta, con la demolizione di due brevi tratti delle mura a cui era collegata senza soluzione di continuità, fino alla profonda metamorfosi dell’agro romano rappresentata dalla Villa Torlonia che, con le sue architetture e la raffinata progettazione del verde, da residenza suburbana di una delle ultime grandi famiglie di mecenati, diviene con l’espansione ottocentesca parte integrante della città.