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Scuole Musei in Comune Roma

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Archeologia industriale: la Centrale Montemartini e gli impianti produttivi della zona ostiense

Indirizzo: Via Ostiense 106 – 00154 Roma
Sito web: www.centralemontemartini.org
Info e prenotazioni: 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00

Descrizione e svolgimento del percorso:

Piazzale davanti all’ingresso del museo – Introduzione
Storia della centrale elettrica dedicata a Giovanni Montemartini, primo impianto pubblico di Roma per la produzione di energia elettrica che, agli inizi del ‘900, consentì di illuminare Piazza del Popolo e molte strade del centro storico e del quartiere Prati.Monumentalità dell’edificio e della facciata che prospettava non direttamente sull’Ostiense, ma di fronte alla Centrale della Società Anglo – Romana, impianto privato di illuminazione della città con il gas.
Lampioni artistici di Duilio Cambellotti.

Sala Colonne
Area d’ingresso. Panoramica sull’Ostiense e sugli impianti produttivi sorti sul Tevere.
Pianta del complesso produttivo della Centrale Montemartini nel 1933.
L’immagine storica dell’edificio pompe sul Tevere è lo spunto per accennare al sistema di produzione della Centrale elettrica (pompaggio acqua del Tevere, caldaie-vapore, turbine-energia elettrica).
Esame di alcuni macchinari: centrifughe, bombole ad aria compressa, compressore ecc.
La Centrale è oggi un museo articolato secondo un doppio percorso: archeologia classica e archeologia industriale, come preannuncia la statua di Venere collocata all’ingresso, davanti al condensatore. Le Sale della centrale elettrica e dei temi del percorso archeologico.
Giro della Sala Colonne: illustrazione dell’ambiente industriale, con le tramogge sul soffitto che evidenziano il collegamento con il funzionamento delle caldaie che si trovavano al piano superiore.
Le sculture e le antichità di Roma repubblicana (in breve).

Sala Macchine
I due motori diesel sono istallati in un salone elegantissimo dove “si fabbricava la luce”, l’invenzione che ha rivoluzionato la vita dell’uomo moderno.
I raffinati arredi della Sala: il mosaico pavimentale, i lampioni di ghisa blu, la decorazione parietale a finto marmo.
Le statue di marmo degli dei accompagnano il percorso del visitatore fino alla ricostruzione dell’apparato decorativo del tempio di Apollo Sosiano, che raffigura un combattimento fra Greci e Amazzoni. Sul retro del frontone è ricostruita la decorazione della cella del tempio.
La statua della dea Fortuna, una scultura gigantesca costruita a pezzi: la testa, il braccio e i piedi in marmo erano in origine assemblati su una enorme impalcatura in legno. Allo stesso periodo appartengono altre teste colossali di divinità provenienti da edifici di culto del Campidoglio.

Sala Caldaie
La grande caldaia del 1950, alimentata a carbone, che produceva il vapore necessario per il movimento delle turbine. Il tema archeologico della sala è quello relativo alla sfera privata dell’antica Roma, attraverso la ricostruzione dell’apparato decorativo di grandiose ville aristocratiche e di ricche domus, in un arco cronologico compreso tra l’età augustea e la tarda età imperiale.
Decorazione degli Horti Sallustiani, magnifica villa, che sorgeva nell’area corrispondente alle pendici del Pincio e Quirinale, appartenuta a Cesare.
La decorazione degli Horti Liciniani è rappresentata dal grande mosaico rinvenuto presso la Chiesa di S. Bibiana, con scene di cattura di animali da destinare vivi ai giochi del circo.
La preziosa statua del Marsia in marmo rosso dalla Villa delle Vignacce, esposta di recente nella Sala.

Durata: 90 minuti

Finalità didattica: conoscenza dei criteri di riqualificazione e restauro monumentale applicato ad impianti di archeologia industriale anche in relazione al quartiere circostante. Confronti con esempi analoghi, anche a livello internazionale. Esame di alcuni problemi di museografia.

Promozione scuole

Questo articolo è stato pubblicato in 2016 il 14 Settembre 2016 da Silvia Bendinelli.

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