Indirizzo: Viale Fiorello La Guardia – 00197 Roma
Sito web: www.museocarlobilotti.it
Info e prenotazioni: 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00
Descrizione e svolgimento del laboratorio: il laboratorio si compone di due parti: una prima sezione teorica di introduzione al ritratto pittorico e fotografico, e una seconda parte, pratica, in cui i ragazzi realizzeranno ritratti fotografici dei loro compagni da portare a casa.
La prima parte introduttiva prevede l’osservazione dei ritratti presenti nel Museo, con particolare attenzione all’autoritratto di de Chirico, al doppio ritratto di Warhol e al ritratto di Larry Rivers. Di tutti si evidenzieranno caratteristiche formali e tecniche e si solleciteranno i ragazzi al confronto. Questa introduzione sarà accompagnata da immagini selezionate di ritratti di singoli, di famiglia o di bambini che hanno segnato la storia dell’arte, della fotografia e dell’immagine in generale.
La seconda parte verrà realizzata in un set fotografico dove i bambini potranno osservare con i propri occhi e sperimentare come si realizza un ritratto in studio con flash, macchina digitale e stampa.
Durata: 120 minuti
Finalità didattica: conoscenza del museo e della sua collezione attraverso l’approfondimento di alcune tematiche, con particolare riferimento alla fotografia ed al ritratto. Approfondire la conoscenza, ma soprattutto la comprensione della storia dell’arte attraverso l’analisi dei generi artistici è da sempre la modalità più diretta e fruttuosa per capire come l’arte non sia una disciplina a sé ma si ponga in dialogo diretto con la cultura che l’ha prodotta. Il tema del ritratto, con le sue implicazioni filosofico-estetiche, sociologiche, psicologiche, è stato da sempre terreno privilegiato per l’espressione degli artisti e tuttora è un imprescindibile messaggero di valori, culturali e personali. L’esperienza laboratoriale è lo strumento adatto per poter introiettare i contenuti teorici e rinforzarli attraverso l’analisi e il coinvolgimento diretto: il ritratto e l’autoritratto, in particolare, si prestano più di altri generi alla conoscenza del proprio sé e di quello degli altri.