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Scuole Musei in Comune Roma

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Offerta didattica per le scuole dei Musei in Comune Roma

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Il museo racconta la città. Trova la chiave per entrare nella storia

Indirizzo: ingresso da Piazza Navona, 2 e da Piazza San Pantaleo, 10 – 00186 Roma
Sito web: www.museodiroma.it
Info e prenotazioni: 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00

Descrizione e svolgimento del percorso:

Introduzione
Introduzione sul palazzo e sul papa che ne commissiona la costruzione, Pio VI Braschi, per farne dono al nipote Luigi Braschi Onesti in occasione del suo matrimonio con Costanza Falconieri. Percorrendo il monumentale scalone d’ingresso si può rivolgere l’attenzione al gusto per l’antico, che caratterizza il periodo neoclassico, sia per quanto riguarda il materiale – le grandi statue nelle nicchie e le imponenti colonne di spoglio di granito rosso, provenienti da un chiostro dell’Ospedale di Santo Spirito – che per i soggetti decorativi: gli stucchi narranti le storie dell’eroe Achille; il mito è protagonista anche delle tre grandi tele del pittore Gavin Hamilton esposte nella prima sala del I piano.
Parola chiave: ANTICO

Primo piano
Si può impostare la visita sui due poteri religioso e laico, da sempre presenti a Roma, e sui più importanti personaggi della società cittadina, – pontefici, membri delle loro famiglie o della corte, artisti, aristocratici, ricchi banchieri e commercianti – i quali commissionano i propri ritratti ad affermati artisti dell’epoca, per definire la propria immagine pubblica e sottolineare il prestigio sociale. A cominciare dal committente del palazzo, Pio VI Braschi – ricordato, tra le altre cose, per la cura quasi maniacale del suo aspetto e un’accentuata vanità nel farsi ritrarre – il quale, volendo identificarsi con i suoi predecessori rinascimentali, promuove la realizzazione di grandiose opere e pratica un nepotismo ostentato nei confronti dei propri parenti. Dei più importanti membri della corte pontificia il museo conserva busti marmorei di De Quesnoy, Guidi, Mochi, Hewetson. Altra tappa del percorso potrebbero essere le sale con i ritratti di artisti sia italiani che stranieri presenti a Roma, i quali avviano il lento processo di emancipazione dal ruolo di artigiani e il riconoscimento delle arti figurative come artes liberales.
Parola chiave: RITRATTO

Secondo piano
La visita al II piano continua il tema del ritratto, con le opere collegate alle più importanti famiglie romane tra ‘600 e ‘800 quali i Barberini e i Rospigliosi – la cui fortuna è dovuta alla politica nepotista del pontefice loro parente che, una volta salito al soglio pontificio, ne determina il potere e la ricchezza – o i Torlonia, i Giustiniani Bandini e i Brancaccio la cui buona sorte si deve, invece, alla fiorente e scaltra attività bancaria e commerciale. Particolare attenzione verrà riservata alle testimonianze visive della collezione Rospigliosi che rievoca feste e ricorrenze nelle dimore all’Esquilino e a Maccarese; e soprattutto alla splendida stagione delle committenze Torlonia i cui due immobili più importanti, il teatro Apollo e il palazzo omonimo in piazza Venezia, furono rispettivamente demoliti per la costruzione degli argini del Tevere, in epoca post-unitaria, e per ragioni di Piano Regolatore nei primi anni del XX secolo.
Parola chiave: DEMOLIZIONI

Durata: 90 minuti

Finalità didattica: la visita ha lo scopo di sollecitare una lettura delle opere non solo da un punto di vista artistico, ma anche storico, sociale e culturale, analizzando le varie figure di artisti e mecenati incontrati durante il percorso. In particolare verrà riservato un approfondimento al genere ritrattistico ed al tema della Roma sparita a seguito delle demolizioni di fine ‘800 e inizi ‘900.

Questo articolo è stato pubblicato in 2015 il 14 Ottobre 2015 da Silvia Bendinelli.

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