Dove: Mura aureliane – appuntamento in via Porta di S. Sebastiano, lato Museo delle Mura
Info e prenotazioni: 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00
Descrizione e svolgimento del percorso:
Sull’asse della via Appia, la regina viarum, si apre l’omonima porta, che, più volte trasformata attraverso i secoli, è giunta a noi nel suo grandioso aspetto.
Nel corso del medioevo la porta prese il nome di San Sebastiano, in ricordo del martire sepolto nella catacomba esistente lungo la via Appia, fuori le mura.
Sullo stipite interno del passaggio è incisa in caratteri gotici un’iscrizione che ricorda il combattimento tra le milizie romane ghibelline dei Colonna e l’esercito guelfo del re di Napoli, avvenuto il 29 settembre del 1327, nel giorno dell’Arcangelo Michele, che è raffigurato sopra l’iscrizione nell’atto di uccidere il drago.
Nel 1536 Porta San Sebastiano vide l’ingresso in città dell’imperatore Carlo V, di ritorno dalla vittoriosa campagna militare condotta contro le truppe dell’impero ottomano per la conquista di Tunisi (1535). Il corteo imperiale, proveniente da Napoli lungo la via Appia, entrò in città dalla porta per dirigersi in Vaticano, dove era atteso da papa Paolo III. Per l’occasione la porta fu trasformata in un arco trionfale, ornata con pitture murali celebranti la storia di Roma, con festoni e decorazioni floreali; ai lati dell’ingresso furono poste due sculture rappresentanti Cristo e San Pietro. Di questa ricca decorazione si conservano solo i ganci in metallo utilizzati per sorreggere festoni e ghirlande, posti sotto la cornice dei rivestimenti marmorei delle torri.
Dal 1990 gli ambienti della porta ospitano il Museo delle Mura con plastici ricostruttivi e pannelli didattici che illustrano la storia delle mura di Roma.
Proseguendo lungo il tracciato verso l’antica Porta Ostiense si inserisce il cinquecentesco baluardo difensivo comunemente noto come Bastione Ardeatino. La poderosa opera di fortificazione, che iniziò nel 1537, ad opera di Antonio da Sangallo il giovane, fu voluta da papa Paolo III Farnese (1534-1549) per rafforzare la cinta muraria della città, in vista di una concreta minaccia turca dal mare.
L’antica porta Ostiensis, così denominata dall’omonima via che conduceva ad Ostia, ha assunto l’attuale nome di porta San Paolo dalla vicina basilica dedicata all’apostolo; così è menzionata per la prima volta da Etico alla fine del V secolo e poi da Procopio nel VI.
La porta è stata protagonista di alcuni fra i più importanti episodi relativi alla difesa di Roma.
Il più significativo è quello del 10 settembre 1943, quando, due giorni dopo l’annuncio dell’armistizio tra l’Italia e gli Alleati, la porta fu teatro dell’estremo vano tentativo di resistenza all’occupazione tedesca di Roma: negli aspri combattimenti che videro impegnati militari e civili, tra cui numerose donne, persero la vita 570 persone, ricordate dalle iscrizioni commemorative sulle mura e presso la porta.
Alla valenza strategica si è aggiunto nel tempo un profondo significato religioso, legato alla memoria dell’apostolo Paolo, sepolto sulla via Ostiense. Nell’XI secolo troviamo insediato nella porta un monastero greco, la cella muroniana, di cui si conservano nella torre resti di affreschi raffiguranti la Vergine Maria come protettrice della porta.
Oggi la porta, isolata dalle mura in seguito ai lavori per la sistemazione della piazza nel 1920, ospita il Museo della via Ostiense.
Durata: 90 minuti
Finalità didattica della visita:
La visita permette di illustrare la storia di Roma, sotto differenti prospettive, attraverso il suo più imponente monumento, la cinta muraria di 19 chilometri realizzata da Aureliano. La scelta tra i diversi percorsi sottolinea la possibilità di “leggere” un monumento antico sotto differenti punti di vista e permette di affrontare temi quali le tecniche costruttive e militari dell’epoca repubblicana e imperiale, le riutilizzazioni e le trasformazioni d’uso attraverso i secoli, le modifiche topografiche della città.
Inoltre vuole fornire iniziative e opportunità formative che integrino la proposta didattica delle scuole, e offrire agli studenti un primo approccio alle problematiche relative alla conservazione dei monumenti rendendoli consapevoli del valore che occupano nel tessuto urbano. In questo modo si intende promuovere il patrimonio storico-artistico e archeologico di Roma Capitale attraverso le metodologie tradizionali e quelle innovative, volte a stimolare l’attenzione degli studenti e la partecipazione attiva alla cura e salvaguardia dei Beni Culturali del nostro territorio.