Dove: Area archeologica del Circo Massimo. Piazza di Porta Capena s.n.c.
Info e prenotazioni: 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00
Descrizione e svolgimento del percorso
L’area archeologica del Circo Massimo è stata aperta al pubblico a partire dal novembre 2016. Si tratta del più grande monumento mai dedicato agli spettacoli, uno spazio che è stato allestito fin dalle origini non solo in funzione dei Ludi e delle corse dei cavalli, ma anche per altre svariate manifestazioni, la più importante delle quali prevedeva il passaggio delle cerimonie trionfali. Le strutture attuali appartengono alla ricostruzione effettuata da Traiano nei primi anni del II sec. d.C. La visita permette di accedere a diversi ambienti dell’emiciclo (fornici, gallerie interne, spazio dell’Arco di Tito) e alla strada basolata esterna con fontana antica, lungo un percorso didattico predisposto per approfondire i vari aspetti legati alle attività che si svolgevano dentro e fuori del Circo. La visita si svolge all’interno dell’area archeologica e guida alla scoperta del monumento, approfondendo la nascita e lo sviluppo dei giochi romani, inoltrandosi in un tratto di percorso stradale antico, con botteghe e fontana. Si potrà inoltre prendere visione dei cambiamenti che hanno interessato quest’area della città in epoca post romana: in età medievale, con il passaggio dell’acquedotto dell’Acqua Mariana e la costruzione della Torre della Moletta, inclusa nella visita, e in età moderna con i mulini e le successive trasformazioni.
Durata: 90 minuti
Finalità didattica
Nel corso della visita è possibile esaminare non solo le varie modalità di svolgimento delle corse con i cavalli, ma anche alcuni aspetti della vita religiosa e sociale del cittadino romano (il gioco e la passione per le corse), la vita quotidiana e le attività commerciali che si svolgevano all’interno degli ambienti del Circo Massimo. Il percorso interno aiuta anche a comprendere le trasformazioni che hanno interessato questa parte della città, dall’età medievale fino al secolo scorso.