Dove: Piazzale Appio, ingresso Porta Asinaria
Info e prenotazioni: 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00
Descrizione e svolgimento del percorso:
Il tratto delle Mura Aureliane compreso tra le basiliche di San Giovanni in Laterano e Santa Croce in Gerusalemme rappresenta uno dei più singolari dell’intero percorso, per le particolarità costruttive, per la complessa vicenda storica recente e per il contesto urbano, compreso nel quadrante sudorientale della città tra due delle più importanti basiliche di Roma.
Le mura in questo settore costituiscono un osservatorio privilegiato per la comprensione delle caratteristiche progettuali dell’intero circuito, poiché compresero vari edifici precedenti, dall’Anfiteatro castrense, alle strutture sottostanti ai palazzi lateranensi. La conformazione orografica dell’area determinò la scelta di inedite soluzioni costruttive, per il superamento di una valle naturale esistente ai piedi del Celio e del Laterano; l’attraversamento della depressione fu ottenuto realizzando una doppia galleria sovrapposta, che costituì un caso quasi unico nell’intero percorso e che rende tuttora il settore centrale di questo lungo tratto uno dei più suggestivi dell’intera cinta. Anche Porta Asinaria, originario piccolo varco costituito da un solo fornice aperto tra due torri quadrangolari e costruito per scavalcare un percorso secondario rispetto alle più importanti vie Latina e Appia, si trova oggi in posizione ribassata rispetto al piano stradale attuale.
Il muro conserva le tracce di tutte le trasformazioni e i restauri che si sono succeduti nel tempo, dalla originaria fase aurelianea (271-275), alle trasformazioni di Onorio (402-404), che sopraelevò la struttura di un piano. Anche la porta venne completamente modificata e monumentalizzata, soprattutto in ragione della sua posizione fondamentale per l’accesso alla basilica del Laterano. A partire dal medioevo l’importanza di questo polo religioso determinò anche il riutilizzo di alcuni locali delle mura come oratori o luoghi di preghiera, in un particolare e significativo fenomeno di assimilazione tra difesa materiale e difesa spirituale della città. Tra questi emerge per importanza quello dedicato a Santa Margherita di Antiochia, che si installò nella quarta torre dalla Porta di San Giovanni almeno dal XIV secolo.
Durante il pontificato di papa Pio IV (1559-1565), papa Gregorio XIII (1572-1585) e papa Sisto V (1585-1590), una serie di interventi edilizi e fenomeni naturali portarono progressivamente all’innalzamento del suolo, al riempimento della depressione, alla regolarizzazione della via Appia Nuova, alla chiusura e poi all’abbandono definitivo di Porta Asinaria, e infine, all’erezione della monumentale Porta di San Giovanni, inaugurata nel 1575 per pubblica utilità e ornamento della città.
Il progetto di rinnovamento urbanistico fu completato nel Settecento da papa Benedetto XIV (1740-1758) che realizzò il grande viale alberato tra le due basiliche. I lavori di urbanizzazione seguiti alla proclamazione di Roma Capitale nel 1870 riempirono poi definitivamente l’originario dislivello, giungendo a coprire anche le arcate inferiori delle mura.
Durata: 90 minuti
Finalità didattica della visita:
La visita permette di illustrare la storia di Roma, sotto differenti prospettive, attraverso il suo più imponente monumento, la cinta muraria di 19 chilometri realizzata da Aureliano. La scelta tra i diversi percorsi sottolinea la possibilità di “leggere” un monumento antico sotto differenti punti di vista e permette di affrontare temi quali le tecniche costruttive e militari dell’epoca repubblicana e imperiale, le riutilizzazioni e le trasformazioni d’uso attraverso i secoli, le modifiche topografiche della città.
Inoltre vuole fornire iniziative e opportunità formative che integrino la proposta didattica delle scuole, e offrire agli studenti un primo approccio alle problematiche relative alla conservazione dei monumenti rendendoli consapevoli del valore che occupano nel tessuto urbano. In questo modo si intende promuovere il patrimonio storico-artistico e archeologico di Roma Capitale attraverso le metodologie tradizionali e quelle innovative, volte a stimolare l’attenzione degli studenti e la partecipazione attiva alla cura e salvaguardia dei Beni Culturali del nostro territorio.