Dove: Piazza del Popolo, lato chiesa Santa Maria del Popolo
Info e prenotazioni: 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00
Descrizione e svolgimento del percorso:
L’itinerario comincia dall’antica Porta Flaminia, realizzata a cavallo dell’omonima strada dall’imperatore Aureliano (270-275 d.C.), che per lungo tempo costituì uno degli accessi privilegiati alla città per chi giungeva da Nord. La porta assunse vari nomi tra i quali Porta San Valentino, per la vicinanza della basilica omonima e delle catacombe esistenti al I miglio della via Flaminia, e ricevette la denominazione “del Popolo” dal nome dell’adiacente chiesa di Santa Maria. La facciata esterna fu restaurata nel Cinquecento ad opera dello scultore Nanni di Baccio Bigio, con possibili interventi di Michelangelo e del Vignola, riutilizzando molti marmi antichi. In occasione del trionfale ingresso a Roma della regina Cristina di Svezia nel Seicento, Gian Lorenzo Bernini realizzò la facciata attualmente visibile, in cui sono presenti elementi araldici della famiglia Chigi (quercia, stella e monti) e della famiglia reale svedese (le spighe). Con questo intervento la porta assunse ufficialmente la funzione d’ingresso civile e religioso alla città.
Lungo il tratto di mura che va fino a Porta Pinciana si conservano numerose tracce della storia recente del quartiere, dalla lapide che ricorda la “legnara” di papa Clemente XII (1730-1740) a quella che menziona l’esecuzione dei due giovani carbonari Angelo Targhini e Leonida Montanari avvenuta nel 1825.
Alla fine dell’itinerario troviamo Porta Pinciana, che assunse questo nome nel IV secolo per la vicinanza al colle noto come Mons Pincius. ricordata anche come porta Salaria Vetus, poiché in questo punto transitava l’omonima strada. La semplice posterula (piccolo varco di servizio) dell’epoca di Aureliano divenne nel tempo uno dei punti più strategici dell’intero circuito, testimone di reiterati assedi, morte e distruzione.
Appena un po’ oltre la porta, lungo via Campania, al centro di una nicchia è collocato il busto di un giovane militare dalla lunga chioma spettinata, abbigliato con lorica e clamide, dai tratti ispirati all’iconografia classica di Alessandro Magno. L’ovale, di gusto barocco, è una delle poche testimonianze rimaste della grande Villa Ludovisi, che fino all’Ottocento occupava gran parte dell’area.
Durata: 90 minuti
Finalità didattica della visita:
L’iniziativa formativa vuole fornire uno strumento di integrazione della proposta didattica delle scuole, e offrire agli studenti un primo approccio alle problematiche della conservazione dei monumenti, rendendoli consapevoli del valore che occupano nel tessuto urbano.