Dove: Mura gianicolensi
Appuntamento in piazzale Portuense
Sito Web: www.sovraintendenzaroma.it
Info e prenotazioni: 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00
Destinatari: SCUOLA PRIMARIA, SCUOLA SECONDARIA I e II
L’antica Porta Portuensis, che in epoca romana collegava la città con il porto venne demolita nel 1643 e i suoi materiali riutilizzati per la costruzione della nuova porta denominata Porta Portese. Progettata dall’architetto Marcantonio De Rossi (1607- 1661) e commissionata da papa Urbano VIII (1623-1644), venne terminata sotto papa Innocenzo X Pamphilj (1644-1655). Per la sua prossimità al porto di Ripa Grande, la porta aveva una funzione prettamente commerciale, come dimostra anche la presenza dell’arsenale pontificio e della casa del dazio ancora visibili verso il fiume. Poco più avanti, addossata alle mura nel tratto di via Induno, sorge la casa della Gioventù Italiana del Littorio: progettata da Luigi Moretti e inaugurata nel 1937, era destinata all’educazione e alla preparazione politico-militare e ginnico-sportiva dei giovani del rione Trastevere. Superato Viale Trastevere ci si inerpica per Viale Aurelio Saffi e si prosegue su Viale delle Mura Gianicolensi, fino a largo Berchet dove, sulle Mura, rimangono le tracce di una serie di interventi, evidenziati da biffe bianche, che ricordano i restauri effettuati da papa Pio IX (1846-1878) per chiudere le brecce aperte nel 1849 dai cannoneggiamenti francesi. Continuando a salire si giunge alla Porta Aurelia, così chiamata in antico dal nome dell’omonima via, ma già dal VI secolo più nota come Porta San Pancrazio per la vicinanza con la tomba del martire cristiano Pancrazio. La porta venne demolita insieme ai tratti attigui della cinta difensiva dalle cannonate francesi durante la Repubblica Romana del 1849. Terminata la guerra, papa Pio IX dispose subito il restauro della cinta danneggiata e la ricostruzione della porta, affidandone la realizzazione all’architetto Virginio Vespignani. Altri danni vennero arrecati durante la presa di Roma del 1870, quando da Porta San Pancrazio entrarono le truppe guidate da Nino Bixio e furono quindi necessari alcuni restauri, eseguiti un paio di anni dopo. La porta era ancora collegata alle cortine murarie laterali ma per ragioni di viabilità, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, furono aperti dei varchi; attualmente la struttura si presenta del tutto isolata. In occasione della ricorrenza dei 150 anni dall’Unità d’Italia, nel monumento è stato allestito il Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina.
Durata: 90 minuti
Finalità didattica:
L’iniziativa formativa vuole fornire uno strumento di integrazione della proposta didattica delle scuole, e offrire agli studenti un primo approccio alle problematiche della conservazione dei monumenti, rendendoli consapevoli del valore che occupano nel tessuto urbano.