Scuole Musei in Comune Roma

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Porta Metronia

Oltre il limite. Le mura di Roma da Porta Metronia a Porta San Sebastiano

Dove: Mura aureliane – appuntamento in piazza di Porta Metronia, lato giardini
Info e prenotazioni: 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00

Descrizione e svolgimento del percorso:
Il tratto tra Porta Metronia e Porta Appia/San Sebastiano è tra i più conservati dell’intero circuito, osservabile soprattutto sul versante esterno. Porta Metronia era un varco secondario che consentiva l’accesso al Celio. Costituita da un unico fornice privo di ornamenti e decorazioni marmoree, si apriva direttamente nella cortina laterizia, protetta dalle stesse mura che in questo settore seguivano l’andamento del terreno fortemente scosceso. In una fase successiva, a seguito dei rifacimenti onoriani che comportarono la costruzione della galleria superiore nei tratti contigui delle mura, la porta fu dotata della torre sporgente verso l’interno della città che tuttora si vede.
La porta non servì più per il transito dal XII secolo, quando l’arco fu utilizzato per consentire il passaggio del canale dell’Acqua Mariana durante il pontificato di papa Callisto II (1119-1124) nel 1122. Dopo l’irreggimentazione della marrana Mariana, che entrava in città attraverso Porta Metronia, il papa decretò la chiusura del varco.
L’arco della porta chiusa è attualmente visibile a una quota poco superiore rispetto al piano stradale moderno. Il piano di calpestio originale fu progressivamente innalzato nei primi del Novecento con i terreni di riporto provenienti dagli scavi delle Terme di Caracalla e della Passeggiata Archeologica, che interrarono definitivamente anche il canale dell’Acqua Mariana, oggi riconoscibile in un condotto all’interno della controporta. I quattro ampi varchi che consentono il traffico veicolare ai due lati di Porta Metronia rappresentano l’ultimo incisivo intervento su questo tratto di mura e risalgono al 1939.
La Porta Appia è una delle più imponenti tra le porte che si aprono nella cinta delle Mura Aureliane, aperta in corrispondenza della omonima via. Il suo nome cambiò nel medioevo in Porta San Sebastiano, in ricordo del martire cristiano sepolto nella catacomba esistente lungo la stessa via, fuori le mura.
L’antico edificio è stato teatro, nel corso dei secoli, di importanti eventi storici. Nel 1536, in occasione dell’ingresso a Roma dell’imperatore Carlo V, la porta fu trasformata in un vero e proprio arco di trionfo, ornata di statue, arazzi e ghirlande.
Tra il 1940 e il 1943 la porta è oggetto di importanti lavori di restauro diretti dall’architetto Luigi Moretti e finalizzati alla sua trasformazione in studio-abitazione per il gerarca fascista Ettore Muti.
Oggi ospita il Museo delle Mura che offre ai visitatori un itinerario sulla storia costruttiva dell’intero circuito murario, raccontata attraverso plastici e pannelli didattici.

Durata: 90 minuti
Finalità didattica della visita:
La visita permette di illustrare la storia di Roma, sotto differenti prospettive, attraverso il suo più imponente monumento, la cinta muraria di 19 chilometri realizzata da Aureliano. La scelta tra i diversi percorsi sottolinea la possibilità di “leggere” un monumento antico sotto differenti punti di vista e permette di affrontare temi quali le tecniche costruttive e militari dell’epoca repubblicana e imperiale, le riutilizzazioni e le trasformazioni d’uso attraverso i secoli, le modifiche topografiche della città.
Inoltre vuole fornire iniziative e opportunità formative che integrino la proposta didattica delle scuole, e offrire agli studenti un primo approccio alle problematiche relative alla conservazione dei monumenti rendendoli consapevoli del valore che occupano nel tessuto urbano. In questo modo si intende promuovere il patrimonio storico-artistico e archeologico di Roma Capitale attraverso le metodologie tradizionali e quelle innovative, volte a stimolare l’attenzione degli studenti e la partecipazione attiva alla cura e salvaguardia dei Beni Culturali del nostro territorio.

Questo articolo è stato pubblicato in 2019 il 5 Novembre 2019 da g.bousquet.

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8h

Lunedì #8marzo alle 11 e alle 15 la curatrice del #MuseoNapoleonico Laura Panarese accompagnerà i visitatori presenti nel museo in un percorso di visita dedicato alle figure femminili della famiglia Bonaparte.
Tutte le info qui: http://bit.ly/3kPryqS
#DonneCultureRoma

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11h

Caldarrostaro a via Sistina, acquarello su carta del 1867 di Arnoldo Corrodi, #MuseoTrastevere

🖼 #capolavoricapitolini #operadelgiorno

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24h

Lunedì #8marzo, in occasione della Giornata internazionale della donna, @Roma celebra la figura femminile con l’iniziativa #DonneCultureRoma. La @Sovrintendenza partecipa con una serie di eventi online e non nel Sistema Musei di Roma Capitale. Il programma http://bit.ly/8MarzoMusei

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Caldarrostaro a via Sistina, acquarello su carta del 1867 di Arnoldo Corrodi, #MuseoTrastevere

🖼 #capolavoricapitolini #operadelgiorno
Lunedì #8marzo, in occasione della Giornata internazionale della donna, #Roma Capitale celebra la figura femminile con l’iniziativa #DonneCultureRoma. La @sovrintendenzacapitolina ai Beni Culturali partecipa con una serie di eventi online e non nel Sistema Musei di #RomaCapitale.

Il programma completo qui: http://bit.ly/8MarzoMusei

#8marzocultureroma, #8marzo #cultureroma
Il complesso di #VilladiMassenzio è una delle aree archeologiche più suggestive della campagna romana.
Costituito da tre edifici, venne progettato per celebrare l’imperatore Massenzio. Lo schema del circo abbinato al palazzo imperiale è qui arricchito dal mausoleo, più noto come Tomba di Romolo, nucleo centrale dell’intero complesso. Per velocizzare i lavori e sfruttare le caratteristiche dell’area i tre edifici furono realizzati assecondando la conformazione del territorio, per questo il palazzo venne edificato sui resti delle costruzioni precedenti ed il circo nell’avvallamento che dall’Appia Antica risale gradualmente verso l’attuale via Appia Pignatelli. I resti delle costruzioni massenziane così come li vediamo oggi, sono il risultato di una lunga trasformazione di una originaria villa rustica repubblicana.
Donna con il mantello rossso, inchiostro di china e acquerello su carta incollata su supporto in cartone di Paolo Paschetto del 1911, #CasinadelleCivette Musei di #VillaTorlonia

🖼 #capolavoricapitolini #operadelgiorno
L'imperatrice Eugenia, olio su tela del 1852 ca. di Franz Xaver Winterhalter, #MuseoNapoleonico

🖼 #capolavoricapitolini #operadelgiorno
Beatrice, scultura in gesso del 1910, di Pietro Canonica, #MuseoCanonica
🖼 #capolavoricapitolini #operadelgiorno
“C’è una poesia e un’intelligenza che mescolano la perfezione dei siti scelti dai costruttori, la scienza dell’architettura e del disegno della città, la storia testimoniata dalle rovine, i suoi valori”.⁣
⁣
#JosefKoudelka, tratto dal saggio di Bernard Latarjet nel volume #Radici edito da @contrastobooks. In foto il #ForoRomano a #Roma visto da sud-est, fotografato da #Koudelka nel 2000.⁣
#RadiciKoudelkaRoma al Museo dell'#AraPacis fino al 16 maggio 2021.
[L'Estate, olio su tela del 1951 di Gino Severini, #MuseoBilotti

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